Chi non è esperto del settore potrebbe pensare che il prezzo o il marchio facciano un jeans di qualità, ma non è così. Il valore del tessuto denim è dato da alcune caratteristiche che generalmente si trovano in etichetta: la qualità del tessuto, il peso, il tipo di tintura utilizzata, i lavaggi e altri trattamenti post-tessitura, e la qualità dei dettagli. Ecco i nostri consigli per riconoscere un denim di qualità.
Qualità del tessuto denim
Il denim è un tessuto a 3 fili, 2 in trama e 1 in ordito. I due fili di trama sono sempre bianchi, mentre quello di ordito è blu indaco. Guardando più da vicino il tessuto, possiamo vedere che può avere direzioni diverse. Ad esempio, il tessuto destro, che va verso destra, è generalmente più robusto; il tessuto sinistro è più morbido.
Particolarmente apprezzato è il tessuto “denim ring”, così chiamato perché durante la tessitura il rocchetto subisce torsioni che creano piccoli nodi. Questa caratteristica rende il denim ring una tela pregiata e gli dona un fascino particolare.
Oltre alla forma, il tessuto denim può essere composto da diversi materiali: cotone 100% o cotone misto ad altri materiali, come il lino, che gli conferiscono più o meno pregio.
Peso
La grammatura è il peso del denim, determinato dal numero di fili utilizzati nel tessuto. Il peso si misura in once ed è una delle caratteristiche principali per determinare il valore del denim.
- 7-8 e 9-10 once. Questo denim viene utilizzato principalmente per camicie e capi estivi perché è più leggero.
- 11-12 once. Questo è considerato il peso del denim più popolare. Viene spesso utilizzato insieme all’elastan per la realizzazione di capi slim fit, le cui caratteristiche di morbidezza e comfort li rendono i più apprezzati.
- 13-15 once. È il peso originale del denim.
- 19-21 once. Il massimo del peso e della qualità, e quindi difficile da trovare. Il denim di questa grammatura è il più ricercato dagli amanti della tela.
Tipo di colorante utilizzato
Ogni tessuto denim è trattato con una tintura, ma la sua natura fa la differenza. Oggi ci sono due tipi principali di coloranti utilizzati nella produzione del tessuto denim: tinture sintetiche e organiche, o naturali. Negli ultimi anni, molte aziende hanno privilegiato quelli naturali, oltre ad altri metodi più sostenibili nella produzione dei capi. È chiaro che le tendenze della moda si stanno sempre più orientando verso la tutela dell’ambiente.
Trattamenti post-tessitura
I pantaloni in denim, ma anche giacche, camicie e ogni capo in denim, subiscono trattamenti post-tessitura che modificano l’aspetto originario della tela. In particolare, uno dei trattamenti più conosciuti è il lavaggio. Questo determina lo stile e la tonalità della tintura. Un esempio di lavaggio è il candeggio, un trattamento di decolorazione effettuato con un agente chimico.
Tra i processi di post-tessitura è classificato anche il trattamento Raw, che non rappresenta un vero e proprio lavaggio, ma la sua assenza. Ricordi l’articolo Japanese denim? Questo tessuto è considerato premium perché rinuncia a tutti i trattamenti post-tessitura, ed è quindi chiamato denim grezzo.
Dettagli: caratteristiche e qualità
Anche i dettagli fanno la differenza nel determinare la qualità del tessuto denim. Ad esempio la cimosa, un aspetto fondamentale del denim cimosato. Questo è il lembo esterno del tessuto che corre lungo la lunghezza del pantalone e ha il compito di evitare che il capo si sfilacci, aumentandone la durata e quindi la qualità.
Essere “autori di denim” non significa solo produrre capi di jeans fashion, ma anche conoscerne ogni singolo aspetto, dal tessuto ai trattamenti post-tessitura, che ne determinano la qualità. Per questo ci sentiamo legati ad ogni capo che proponiamo: scegliamo personalmente il tessuto e i materiali, i colori, i lavaggi, il taglio e le decorazioni per renderlo unico e speciale.
