Storia del denim: dalle origini alla fama

Il denim è oggi il capo più venduto al mondo. Questa fama è dovuta principalmente alla loro versatilità, sia grazie alle numerose occasioni di utilizzo, sia alle varianti in cui si trova sul mercato. Vediamo insieme la storia del denim, il tessuto che ha reso Shaft Jeans un marchio rinomato nel mondo della moda di lusso.

Dove nascono i jeans?

Quando diciamo “jeans” la prima cosa che viene in mente è che si tratta di una parola inglese, americana appunto. Ma la derivazione del nome ha origini più vicine.

All’inizio il tessuto denim era chiamato fustagno. Questo tessuto è stato utilizzato dal XIII al XVI secolo ed è stato realizzato in cotone e un altro materiale che potrebbe essere lino o canapa o entrambi. Nel corso del XVI secolo la produzione italiana di fustagno entrò in crisi e fu spostata in altre località.

Nonostante la crisi, i mercanti genovesi continuarono ad esportare il loro fustagno. A metà del 1500 l’Inghilterra divenne un importante importatore di questo tessuto, sia dalla Svevia che da Genova. Proprio il fustagno della città ligure era chiamato “jeans” (da Gènes, Genova in francese).

I nostri antenati del 1700 conoscevano già i punti di forza del jeans: molto resistente, facilmente lavabile e assolutamente più resistente di tanti altri tessuti. Presso l’antico porto della bella città ligure, questo tessuto azzurro veniva utilizzato per realizzare le vele delle navi e i teloni di copertura.

Blue de Genes”, o blu di Genova, era il nome dato a questo particolare tessuto, diventato poi blue jeans quando arrivò in America nel XIX secolo.

Dal mare alle miniere

L’uso principale dei jeans è stato trasformato negli Stati Uniti. Il famoso tessuto resistente e durevole era perfetto anche per gli abiti da lavoro dei minatori. Da questo periodo il termine blue jeans fu utilizzato per indicare non più il tessuto, ma il modello di pantalone.

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Photo credits blog.myntra.com

Da questo momento in poi, la fama dei blue jeans continua a crescere. Nel 1870 i cercatori d’oro iniziarono a indossare i primi pantaloni in denim a cinque tasche per prevenire la perdita di oro dalle tasche consumate di quelli di lana. La storia del jeans continua anche nel Far West, periodo in cui il denim viene utilizzato non solo per i pantaloni ma anche per le giacche.

Jeans cowboy

Denim nella moda

La diffusione dei blue jeans ebbe un’impennata enorme per tutto il 1900. Il picco fu raggiunto durante i primi film di Hollywood, e il merito fu dei famosi sex symbol James Dean e Marlon Brando.

E se la diffusione del jeans non si è mai fermata, nemmeno la sua evoluzione e trasformazione. Il classico modello di blue jeans è cambiato più volte nel corso dei decenni del XX secolo, seguendo di volta in volta la moda del momento. Negli anni ’60, le adolescenti miravano a sembrare sexy con i loro pantaloni in denim, anche a scapito del comfort e della libertà di movimento. Infatti in questo periodo i jeans erano quasi una seconda pelle, rendendo il processo di vestizione piuttosto complicato a causa della mancanza di elasticità del tessuto denim.

La moda è cambiata e così anche i modelli di jeans in voga. Cominciano ad apparire jeans più larghi al polpaccio e più stretti in alto, ovvero “pantaloni a zampa di elefante”; in seguito vediamo quelli larghi in alto e stretti al polpaccio, a quelli totalmente oversize o “vestibilità perfetta”. Inoltre, grazie all’utilizzo dell’elastan, si creano modelli skinny e sexy ma con meno sacrifici.

Oggi il jeans non è solo un capo amato da tutti, a tutte le età e in ogni paese del mondo, ma si distingue anche nel settore della moda di lusso. Molti brand, infatti, non smettono di puntare sulla qualità di questo tessuto e sulla sua lavorazione, proponendo sempre un prodotto di qualità e alla moda. Questo è ciò che Shaft Jeans fa e continua a fare con i suoi prodotti.

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